Mare, le guerre, la vita

la storia di un uomo narrata dal figlio

Mare, le guerre, la vita

la storia di un uomo narrata dal figlio

Abbate Italo


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Mussolini definiva la nostra Marina Militare “la Grande Silenziosa”; ma questa denominazione altrettanto, o forse ancor meglio, si attaglia alla Marina Mercantile, che pure tanti meriti verso la Patria ha acquisiti, in guerra e in pace. Manca, purtroppo, nella nostra letteratura marinara, già in genere abbastanza esile, un filone specifico relativo alle imprese, talvolta davvero notevoli, dei naviganti per commercio. Vi è poi da tener anche presente che molto spesso gli uomini della Mercantile hanno servito, all’occorrenza, anche nella Marina da guerra, apportandovi uno specifico patrimonio di esperienze, doverosamente riconosciuto come prezioso, almeno dai capi militari più illuminati. Esemplare in proposito è il caso del protagonista di questo bel libro, ispirato, sì, dall’affetto filiale, ma nient’affatto retorico o banalmente agiografico: Luciano (il padre dell’A.) la cui figura illumina queste pagine, si staglia come un personaggio a tutto tondo, senza smancerie sentimentali, scolpito da una storia personale ricca di avvenimenti e di imprese che il figlio rievoca attenendosi a fatti, sempre rigorosamente documentati. E direi che proprio le citazioni testuali di documenti ufficiali (rapporti, giornali nautici ecc.) rende questo volume particolarmente appetibile. Autentico marinaio, autorevole Comandante di navi passeggeri ma anche, per periodici richiami nella Marina, Regia e poi non più, di unità da guerra, infine alto dirigente della “Tirrenia”, Luciano Abbate ha trascorso buona parte della sua vita sul mare, rendendosi più volte protagonista di avvenimenti davvero memorabili, che il figlio ricorda con legittimo orgoglio. È il caso del salvataggio dell’equipaggio della motonave Vincenzina avvenuto il 5 dicembre 1925 al largo di Corneto Tarquinia, quando Luciano era Primo Ufficiale sul piroscafo Tiepolo, e come tale, capo-lancia dell’imbarcazione che raccolse i naufraghi (tranne sfortunatamente un disperso, che le successive accurate ricerche non valsero a salvare); o la ancor più straordinaria impresa del soccorso ad equipaggio e passeggeri dell’idrovolante francese Normandie, operato il 20 gennaio 1935 al largo di S. Maria di Leuca, mentre è al comando della motonave Paganini (della serie “Musicisti”); operazione che ebbe ampia risonanza e che gli valse il conferimento della Legion d’Honneur e, cosa forse ancor più eccezionale e … gratificante, una bella tavola di Beltrame sulla Domenica del Corriere del 3 febbraio. Al tempo della Seconda Guerra Mondiale, a Luciano, richiamato sotto le armi come più volte gli accadde, verso la fine del ’42 toccò tra l’altro un incarico abbastanza insolito: quello di ufficiale di collegamento su di un bastimento di bandiera tedesca ma – stranamente – dal nome italiano, il Trapani, cui era assegnata una zona operativa che “può semplicemente definirsi infernale: svolgeva la navigazione tra i porti della Libia (Tripoli, Bengasi, Tobruk), la Grecia (Pireo, Salonicco, Corinto, Creta, Preveza, Patrasso) e l’Albania (Valona). Trasportava unicamente armi, munizioni e materiale esplosivo.” Non dové essere un bel vivere; ma anche questa volta Luciano assolse la delicatissima missione con grande dignità e professionalità. Tantissimo ancora ci sarebbe da riferire, ma la severità dei limiti di una recensione impone di limitarsi ad accennare solo, per sommi capi, a qualcosa che pur merita, eccome! La dirittura morale e la fermezza delle opinioni del protagonista. E va infine rilevato che l’A. (il figlio Italo) talvolta indulge anche a suoi ricordi strettamente personali; però nel rammentare eventi di cui fu testimone o protagonista quale insigne giurista marittimista – docente universitario ed avvocato - pur si possono cogliere motivi di grande appello per chi del mare s’interessi, professionalmente o da appassionato, qual è in genere il nostro lettore.
Autore
Ean / Isbn
978886528259
Pagine
290
Data pubblicazione
01/11/2014