Con il presente volume, nel quale sono descritte 271 specie appartenenti a 68 famiglie, continua e termina la trattazione dei Pesci ossei che vivono nei mari e nelle acque dolci d'Italia. Dopo la pubblicazione della prima parte di quest’opera Fauna d'Italia, vol. X, la letteratura ittiologica ha continuato ad arricchirsi rapidamente, sia per la vivace attività scientifica, sia per il crescente interesse verso il mondo delle acque. Due dei numerosi scritti, diversi per carattere, per mole e per importanza, meritano qui una particolare menzione: L'atlante dei Pesci dei mari italiani di G. Bini, completato nel 1969, ed il catalogo dei Pesci marini d'Europa e del vicino Atlantico. Non esito a qualificarli entrambi come mezzi indispensabili per tutti coloro che, sia pur con varii intendimenti, si occupano della nostra ittiofauna o di Biologia marina. L'atlante presenta figure a colori di ogni specie e notizie anche di carattere alieutica, il catalogo costituisce una base fondamentale per i dati bibliografici e zoogeografici, dati che oggi vanno ampliandosi con intenso ritmo. La sollecita preparazione di una Fauna ove siano compendiate, con brevità non disgiunta da chiarezza, notizie di indole disparata trova ostacolo proprio nell'incessante apparire di nuovi documenti che spesso prospettano fatti e problemi secondo mutate e magari inattese visuali. Quale classificazione generale è seguita in queste pagine? Nessuna, e il motivo appare con tutta evidenza a chi scorre le premesse dei capitoli ove sono illustrati i grandi gruppi ittici. Ho infatti ritenuto indispensabile svolgere considerazioni di macro-sistematica, non già per procedere ad approfonditi esami critici, che sarebbero risultati fuori luogo, ma semplicemente per presentare gli essenziali riferimenti storici che aiutano a comprendere quelle incertezze nell'attuale classificazione e quei divari di idee che contrastano con la diffusissima ma errata opinione per cui i Pesci sarebbero inquadrabili in rigidi e ormai ben definiti schemi.