Vi furono un tempo due continenti: il supercontinente meridionale o Gondwana, e il supercontinente settentrionale o Laurasia. Un braccio di mare li divideva: la Tetide. Prima ancora v'era stato un solo grande continente: il Pangea. È l'inizio di una narrazione mitica? No; è l'inizio della storia del nostro pianeta, così come oggi la racconterebbe gran parte dei geologi e dei paleontologi. Sin dai tempi di Bacone gli innamorati di carte e mappamondi avevano scoperto strane possibilità di « incastro» tra le masse continentali (molti fantasticarono, per esempio, di accostare Africa e Sud America come tessere di un gigantesco rompicapo). Scoperte che rimasero tuttavia semplicemente bizzarre e inesplicabili fino a quando, nel 1912, Alfred Wegener formulò la teoria della « deriva dei continenti ». Per Wegener le terre emerse erano «pezzi» di un mondo andato in frantumi (« pezzi » che continuavano a dislocarsi con lentezza, come una flottiglia di enormi zatteroni). Contestata per lungo tempo e anche irrisa, la teoria di Wegener ha ricevuto in questi ultimi anni una serie di impressionanti conferme.
Data pubblicazione
01/01/1978