Aspetti privatistici della pirateria marittima

trasporto, noleggio, assicurazione

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Crolla Aurora


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Negli ultimi anni, ai fini della sicurezza e protezione del naviglio commerciale nazionale, l’introduzione nel nostro ordinamento delle norme concernenti l’impiego di personale militare e di guardie giurate a bordo della flotta mercantile italiana, accanto ai dispositivi navali che hanno operato e continuano ad operare, ha certamente rappresentato una risposta fondamentale per il contrasto della pirateria marittima. Fin dall’inizio, è stato previsto sia l’impiego dei Nuclei Armati di Protezione ella Marina sia l’impiego di particolari guardie giurate armate. Dal 28 ottobre 2011 sono iniziate le protezioni con i NMP e il 21 luglio 2013 quelle con le Guardie Giurate. Nel mese di marzo 2015, dopo circa 340 missioni, il servizio di protezione diretta mediante l’impiego dei Fucilieri della Brigata Marina San Marco è stato prima sospeso e poi escluso, lasciando il posto al solo servizio privato. L’affidamento esclusivo ai servizi di protezione privati rappresenta una variante intervenuta nel momento in cui la minaccia della pirateria marittima non si è più manifestata con la stessa intensità dei primi anni. Minaccia “depressa”, ma non certo “soppressa”, attenuatasi negli anni anche grazie all’impiego delle guardie giurate oltre allo storico mantenimento dei dispositivi navali, in particolare per la UE con l’Operazione Atalanta. In tale quadro normativo, in cui il servizio privato di protezione diretta al naviglio mercantile nazionale rimane il solo in vigore, si inserisce questo interessante studio che valutando le ripercussioni di tipo privatistico che la pirateria marittima è in grado di produrre su alcuni dei principali contratti applicabili alla navigazione marittima. Il testo risulta così una “novità” all’interno del panorama di diritto della navigazione in tema di pirateria marittima. L’argomento, infatti, viene analizzato sotto una veste inedita: non solo come fattispecie di diritto penale internazionale ma anche come evento in grado di incidere sull’atteggiarsi delle ordinarie clausole contrattuali. Vengono approfondite le più frequenti e rilevanti figure dei principali contratti utilizzati nell’ambito di una c.d. spedizione marittima su cui la pirateria ha prodotto i propri effetti, rilevando non tanto quanto evento criminale quanto più come clausola contrattuale. Le fattispecie oggetto dello studio sono state: il contratto di trasporto, il contratto di noleggio e il più recente contratto di arruolamento di guardie giurate armate a bordo delle navi commerciali. Per tutti questi contratti, appare di notevole interesse vedere come l’Autrice ha sottolineato che la pirateria marittima, quale clausola contrattuale, non solo ha prodotto un mutamento nell’ordinario regime di responsabilità dagli stessi descritto sinora ma ne ha creati anche di nuovi, come nel caso dei sopracitati contratti relativi alle guardie giurate armate nei servizi di antipirateria a bordo di navi commerciali. Stessa impostazione viene seguita per l’ulteriore fattispecie contrattuale indagata: l’assicurazione. Anche sotto tale profilo si pone l’accento su come la pirateria marittima abbia mutato gli standard assicurativi marittimi degli ultimi anni, spingendo gli operatori del settore a predisporre coperture dedicate mediante contratti connaturati da clausole atipiche. Lo studio in definitiva risulta di particolare interesse sia nel quadro delle più recenti pubblicazioni nel campo del diritto della navigazione e dei trasporti ma anche di efficace riferimento per l’utenza armatoriale che opera quotidianamente con il rischio pirateria e le fattispecie contrattuali interessate da quest’ultimo.
Autore
Ean / Isbn
978888374130
Pagine
232
Data pubblicazione
31/10/2016