Conquistatori degli oceani

dai Vichinghi a Colombo e Magellano

Conquistatori degli oceani

dai Vichinghi a Colombo e Magellano

Solmi Angelo


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Con una espressione biblica che ben si adatta all'epopea di queste Grandi avventure di mare, si può dire che «in principio era il caos»: com'era la Terra al di là del breve orizzonte segnato dal Mediterraneo e dai mari costieri del Vicino Oriente? Che cosa nascondevano quelle acque misteriose che si stendevano grigie e uguali al di là delle colonne d'Ercole, al di là delle coste dei paesi che si affacciavano sull'Atlantico? Un mondo di vaghi timori frammisti a leggende d'ogni genere si apriva ai coraggiosi che ebbero la tempra di sfidare l'ignoto: e così, dopo l'intermezzo enigmatico dei Vichinghi, nel XV secolo iniziano i grandi viaggi di scoperta. Una meta sorreggeva quegli uomini di ferro che, su fragili navi, si gettavano temerariamente a solcare i flutti infidi degli Oceani: l'Asia con le grandi ricchezze dell'Oriente. Ma l'Asia, raggiunta per prima via mare dai Portoghesi, appariva terribilmente lontana: occorreva riuscire ad andar più diritti allo scopo, evitando l'interminabile strada del Capo delle Tempeste. Ed ecco un mistico cavaliere dell'avventura, Cristoforo Colombo, aiutato da un provvidenziale errore di calcolo, imbattersi in un immenso continente, al di là dell'Atlantico, che, se egli ostinatamente non volle riconoscere per tale, ritenendo di essere giunto alle prime propaggini della Cina e del Giappone, presto si rivelò per un Nuovo Mondo, vasto come l'Asia e tutto da esplorare e da sfruttare. Se Vespucci, Caboto, Verrazano, tutte glorie italiane, si incaricarono di illuminare l'Europa sulla forma e sulle caratteristiche del nuovo continente, e insieme con Cartier e altri ardimentosi ne esplorarono le coste da nord a sud per circa cento gradi di latitudine (oltre 11 000 chilometri), in quel lungo baluardo formidabile posto a sbarrare la via di penetrazione verso l'Asia doveva pur esserci un passaggio che conducesse al Grande Oceano visto per la prima volta da Balboa e, attraverso quello, ai sospirati lidi asiatici e ai felici paesi delle spezie. Trovare quel varco, a costo di inauditi sacrifici, e attraversare per primo l'immenso Pacifico fu merito di Magellano, l'uomo che, con Colombo, rappresenta il grande simbolo della vitalità e dell'audacia del Cinquecento. E se Magellano e altri come lui caddero lungo le vie dell'ignoto, i loro sforzi disperati, la loro abnegazione spinta fino al limite del disumano ebbero molti continuatori, noti e meno noti; cosicché, già alla metà del Cinquecento, un mondo nuovo venne delineandosi dinanzi agli occhi stupefatti dell'Europa, un mondo destinato a espandersi sempre più nei secoli seguenti, dando all'uomo il sentimento orgoglioso di essere veramente 're sulla Terra'.
Autore
Ean / Isbn
97888402000
Pagine
224
Data pubblicazione
01/11/1984