Cucina eoliana

ricette sagre sapori

Cucina eoliana

ricette sagre sapori

AA.VV.


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Cercavamo un posto dove vivere una vita tranquilla, lontana dal caos, dalle sirene impazzite, dalle auto in coda, dagli assalti ai semafori, dalla gente inferocita. Cercavamo un posto dove poter sorridere al nostro prossimo anziché averne paura, senza dover duellare per un parcheggio: un luogo ove la nostra casa continuasse oltre il cancello. E cercavamo il mare, il sole, il profumo, i sapori, il silenzio. Tutto questo per continuare ad essere noi stessi. Siamo allora partiti per paesi lontani. Abbiamo visto, provato e alla fine il nostro esotismo si è realizzato dietro l’angolo di casa, indovinate un po’: a Filicudi, piccola magica isola nell’arcipelago delle Eolie. E qui viviamo e vogliamo offrire a chi ha gli stessi nostri desideri la possibilità di vivere questa atmosfera”. Gisella e Aldo Ardizzone Se la cucina eoliana è così estrosa, mutevole, variegata, ricca di umori unificanti e contrastanti allo stesso tempo, il merito è anche dell'incredibile concentrato di storia, culture, abitudini che si sono man mano succedute. In ogni piatto c’è sempre sottesa una sapienza antica che gli eoliani hanno saputo arricchire, rielaborare, tramutare, fino a farne un'originale ed irripetibile “unità” gastronomica. Una terra così ricca di odori, profumi, colori e contrasti, non poteva non avere una cucina forte e anche sensuale. Pietanze ricche di calore e colore che si mangiano già con gli occhi prima di assaggiarle. La principale caratteristica della cucina eoliana è l’uso costante e sapiente delle erbe odorose e delle piante aromatiche prodotte dalla natura selvaggia delle isole che riempiono ogni piatto di fragranza, di nascoste sensazioni, di umbratili umori: il rosmarino, l’origano, il basilico, l’aglio, il prezzemolo, la “nipitedda” (erba aromatica eoliana che profuma come la menta e che viene chiamata “neputa”), la salvia, il finocchietto selvatico, i “rapuddi”, la maggiorana, la menta uniti alla scorza dei verdelli (piccoli limoni verdi), ai pomodorini “a pennula” e, ovviamente, al cappero ed ai suoi frutti, i “cucunci”. Le ricette che riportiamo non sono solo di cucina tradizionale e non potrebbero esserlo, sia per la storia delle isole (emigrazione di massa e successivo ripopolamento) sia per lo sviluppo degli ultimi anni che ha influenzato gli usi culinari. È un misto di cucina tipica e cucina rivisitata, rispettosa della tradizione.
Autore
Ean / Isbn
978888405112
Pagine
128
Data pubblicazione
16/10/2017