Geocarta nautica universale 1523

edizione in facsimile autentico rigorosamente limitata e numerata cm 261,5x112,2

Geocarta nautica universale 1523

edizione in facsimile autentico rigorosamente limitata e numerata cm 261,5x112,2

Vespucci Giovanni


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a carta, di grandi dimensioni, è attribuita a Giovanni Vespucci, nipote del grande navigatore, nato a Firenze nel 1486. Questi, già collaboratore nel 1512 di Juan Diaz de Solis, piloto mayor della Casa de la Contrataciòn di Siviglia cui spettava il compito di formare la nuova carta ufficiale spagnola (Padròn real), divenne egli stesso piloto mayor nel 1513; nel 1515 fece parte della giunta incaricata di correggere la carta di navigazione (carta de navegar) in conseguenza della revisione della Raya, la linea di demarcazione individuata in seguito alla bolla di papa Alessandro VI inviata ai reali di Spagna il 4 maggio 1493, che stabiliva la divisione del mondo in due sfere di influenza, spagnola e portoghese. La «carta marittima universale grandissima» (così è definita nella registrazione inventariale) deve il suo straordinario interesse scientifico al fatto di essere unanimemente ritenuta copia, rarissima, del Padròn real; tale convinzione si basa sull’osservazione che la carta riproduce rigorosamente i soli contorni delle terre conosciute, astenendosi dall’inserire elementi di fantasia. Oltre ad essere testimone tanto raro di una particolare tipologia di carta, il planisfero riveste anche un altro primato: è infatti anche la prima carta conosciuta, composta prima della Junta de Badajoz (prima cioè del 1524), che tenga conto dei risultati della circumnavigazione del globo da parte di Magellano (1522); è dunque la prima carta su cui compare la rappresentazione completa dell’oceano Pacifico. La carta si presenta composta da sei fogli di pergamena rettangolari saldati tra loro ed è costruita su due circoli, con il centro sull’Equatore tangenti in corrispondenza della linea di demarcazione, sulla circonferenza dei quali sono disposte le rose dei venti in numero di trentadue da cui si dipartono le linee dei venti che, incrociandosi, suddividono la carta in «rombi di vento», considerati tradizionalmente indicazioni di rotta per i naviganti. Analogamente ai prodotti cartografici manoscritti coevi, non tiene conto della curvatura terrestre; difetto irrilevante per la navigazione nel Mediterraneo, ma fonte di gravi errori per la navigazione transoceanica.
Ean / Isbn
3007255
Data pubblicazione
20/10/2010