Donne che si radunano sul sagrato della chiesa per danzare di notte, uno strano personaggio ‘nato con la camicia’ capace di riconoscere le streghe, sortilegi amorosi, incantesimi per ritrovare tesori e fatture con bambole di cera per uccidere. Lo scenario che si apre dall’incrocio della documentazione di età moderna conservata negli archivi centrali (Santo Ufficio, Archivio Apostolico Vaticano, Archivio di Stato di Napoli) e negli archivi locali delle diocesi di Melfi, Tricarico e Vieste, mostra un Viceregno di Napoli, intriso di pratiche magiche e “superstizioni” che il Concilio di Trento non era riuscito a sradicare. Attraverso l’analisi di fonti processuali e costituzioni sinodali, il libro affronta e ricostruisce il concetto di “superstizione”, dalla sua genesi alla sua qualificazione come reato durante l’età della Controriforma, mettendo a confronto lo sguardo delle autorità ecclesiastiche con la voce degli accusati.
Data pubblicazione
10/03/2025