Manuale EcoDiver M.A.C.

guida al monitoraggio dell’ambiente costiero Mediterraneo

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guida al monitoraggio dell’ambiente costiero Mediterraneo

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Preservare la biodiversità non è una velleità per ambientalisti ma è un’urgenza ormai riconosciuta anche a livello politico, essendo sempre più evidente il suo intimo rapporto col funzionamento degli ecosistemi. Un ambiente degradato innesca inevitabili ricadute negative in ambito non solo ecologico ma anche socio-economico, compromettendo numerosi servizi (di approvvigionamento, di regolazione, di supporto e culturali). La tutela e il recupero degli habitat danneggiati è una responsabilità che deve essere recepita a livello locale, nazionale e globale. Tra i motivi principali che limitano lo sviluppo di piani d’azione per specie ed habitat marini vi sono la mancanza di un’adeguata conoscenza della loro estensione, distribuzione e dinamiche. Oltre agli impatti antropici più diretti, come pesca e inquinamento, oggi si aggiungono le specie aliene, l’aumento del turismo costiero e la conseguente alterazione delle coste, l’aumento del traffico navale, con effetti amplificati in modo spesso imprevedibile dai cambiamenti climatici globali, come il riscaldamento del pianeta che sta rapidamente modificando gli equilibri di numerosi ecosistemi, tra cui quelli marini. Il monitoraggio di tali ambienti è indispensabile per comprendere i cambiamenti in atto al fine di sviluppare azioni di conservazione in ambito nazionale e internazionale. Nel Mediterraneo, la Direttiva europea sulla Strategia Marina e quella sugli Habitat sono tra i principali strumenti legali disponibili per la tutela della biodiversità. Purtroppo, l’estensione delle coste e il ridotto numero di ricercatori non permettono un’adeguata diffusione dei rilievi di monitoraggio. Quello che servirebbe per affrontare adeguatamente lo studio della distribuzione delle specie negli ecosistemi marini costieri e le loro dinamiche è una stretta collaborazione tra ricercatori e volontari, attraverso progetti di Citizen Science, cioè di coinvolgimento dei cittadini in attività con valenza scientifica. Il loro ruolo dovrebbe essere quello di “sentinelle”, in grado di percepire e segnalare le anomalie sulla base della loro esperienza. Un censimento diffuso di diversi organismi “indicatori” e un costante monitoraggio di alcune aree possono fornire informazioni importanti sui cambiamenti in corso da cui trarre indicazioni per la gestione delle coste, soprattutto nelle aree marine protette. Questo libro illustra il protocollo di monitoraggio per il Mar Mediterraneo.

Autore
Ean / Isbn
978889067838
Pagine
126
Data pubblicazione
04/11/2019