I procidani, liberamente fotografati da Di Rienzo, non sono tipi da fissarsi con gli spilli. Una volta scelti come individui che il mare isola e affida in un ristretto spazio vitale, essi esprimono la gioia e la sofferenza, l’orgoglio e la rassegnazione, la voglia di apparire e la difficoltà di essere nel breve territorio che li ospita.
Data pubblicazione
01/07/2004