Meridiano

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Guedj Denis


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Sestario, mina, mezza mina, staio e oncia; pinte, mezze pinte, caraffe e boccali; tese, pollici e piedi del Perù... In Francia, alla fine del Settecento, regna una vera anarchia di pesi e misure, che comprende quasi ottocento nomi. Una situazione intollerabile per la cultura illuminista, che ha nella razionalità la prima regola. Solo determinando una misura universale «per tutti i tempi, per tutti gli uomini» sarà possibile mettere ordine nel caos, abbattendo tra l'altro, secondo gli ideali rivoluzionari, l'ennesima forma di «diseguaglianza». E questa misura, chiamata metro, verrà ricavata dalla Terra stessa, misurando la Méridienne, il quarto di meridiano che da Dunkerque va a Barcellona, passando per l'Osservatorio di Parigi. Una vera rivoluzione nella Rivoluzione... Così, nel giugno del 1792, due carrozze partono dalle Tuileries, l'una diretta verso la cittadina sullo stretto di Calais, l'altra verso la città spagnola. A bordo, i due astronomi Jean-Baptiste Delambre e Pierre Méchain, incaricati dall'Assemblea nazionale di effettuare la misurazione del «meridiano di Parigi». Un compito che durerà sette anni e metterà a dura prova la loro tenacia e il loro coraggio: per eseguire le misurazioni, i due scienziati, infatti, dovranno servirsi di strumenti «all'avanguardia» per i complessi calcoli astronomici necessari; dovranno inerpicarsi su picchi scoscesi e salire migliaia di gradini di campanili e torri; dovranno sfuggire a pericoli di ogni sorta, perché i loro salvacondotti firmati dal re Luigi XVI li renderanno sospetti agli occhi del popolo, che finirà per considerarli addirittura due spie... Arricchita da un'appendice che riproduce alcuni documenti originali del viaggio dei due scienziati, quest'appassionante «epopea del metro» ha la grandiosità del romanzo storico e, insieme, la piacevolezza di una «storia nella Storia», raccontata da Denis Guedj con il piglio felice già apprezzato nel Teorema del pappagallo.
Autore
Ean / Isbn
978883041906
Pagine
378
Data pubblicazione
17/05/2002