Naufragio della Costa Concordia

l'11 settembre delle crociere

Naufragio della Costa Concordia

l'11 settembre delle crociere

Caruso Francesca


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In questa ricerca s’indaga sulla categoria di “panico collettivo”, focalizzando l’attenzione sulle dinamiche sociali relative alla condotta dei passeggeri in seguito alla collisione della nave da crociera Costa Concordia con uno scoglio satellite al largo dell’isola del Giglio la notte del 13 gennaio 2012 e sui nessi causali cronologici degli eventi che hanno condotto alla tragedia. Dall’analisi delle interviste a testimoni diretti della vicenda, dei resoconti dei mass media e degli atti giudiziari del processo in corso teso a stabilire le responsabilità del disastro, emerge un quadro che permette un’analisi del comportamento della folla in ambiente antropizzato, che supera i vecchi luoghi comuni del panico collettivo fondato sull’irrazionalità del “si salvi chi può”. In questa cornice di referenza si evince, infatti, la possibilità di costruire nuove forme di solidarietà difensiva, in analogia all’accezione di Durkheim, che permettono di ricostruire la stessa categoria sulla base dell’azione sociale orientata all’affettività e al legame primario, nonché alla fiducia tesa alla costruzione di un capitale sociale che non può non derivarne, anche a fronte di leadership credibili e di efficiente organizzazione dell’ambiente. Elementi quest’ultimi che nel caso in specie sono evidentemente venuti a mancare.
Ean / Isbn
978889695067
Pagine
112
Data pubblicazione
01/01/2014