Niccoloso da Recco

navigatore atlantico

Niccoloso da Recco

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Scaligero Massimo


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Quando Massimo Scaligero scrisse questo libro nel 1942, ancora ai tempi in cui egli era redattore capo di Italia Marinara i resoconti dell'impresa di Niccoloso da Recco erano già noti in Italia grazie all'opera di Rinaldo Caddeo pubblicata dapprima nel 1928 e successivamente nel 19413. La fonte principale era peraltro in Giovanni Boccaccio , ma fino al 1928, non aveva ricevuta un'adeguata divulgazione. Ancora nell'edizione del 1949, l'Enciclopedia Italiana non ospitava alcuna voce sul navigatore genovese, il quale è citato solo sotto la voce «Canarie, Esplorazioni». In essa l'attribuzione della scoperta non era certa, giacché v'era chi la attribuiva ai fratelli Vivaldi nel 1291, mentre il Petrarca nel De Rebus familiaribus (1337) e nel De vita solitaria (1347) menziona uno sbarco di genovesi prima ch'egli nascesse, quindi prima del 1304. L'apparire di un'isola detta «Lanzarotus Marocellus» sul planisfero Dulcert della Biblioteque Nationale di Parigi, datato 1339, è citato, dal redattore della voce dell'Enciclopedia Italiana, come il «primo fatto positivo», grazie al quale poter ipoteticamente attribuire la scoperta all'omonimo nobile genovese. Questi avrebbe anche eretto un fortilizio, le cui rovine, secondo le relazioni di Bethencourt e Gadiffer del 1402, sarebbero state rinvenute al tempo di quest'ultimo viaggio, cui a lungo si attribuì la scoperta delle Canarie.
Ean / Isbn
978888622251
Pagine
120
Data pubblicazione
04/11/2003