Porto sepolto

Porto sepolto

Ungaretti Giuseppe


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Il Porto Sepolto, 1916, non è solo il primo libro di poesie di Ungaretti, quello dei versicoli brevi, depositati nel bianco della pagina, che ci hanno formati sui banchi di scuola: C’era una volta, Sono una creatura, San Martino del Carso, Fratelli. Molto di più è il nucleo generatore dei miti e della poetica ungarettiana: «Sono un poeta - un grido unanime - sono un grumo di sogni», ben oltre il confluire della plaquette del 1916 nella più vasta raccolta Allegria di naufragi. Ancor più è il nocciolo testuale «invariante», illeso, in un poeta che ha fatto delle varianti un tormento, e talvolta scialo. Nell’abbondare di edizioni critiche prive di commento, piuttosto mappe che testi, la ripubblicazione del Porto Sepolto nella primitiva, e rarissima, stesura originaria del 1916, accompagnandolo con un commento che ne proietta l’intertesto sino alle poesie della maturità, è riportare il nostro Novecento poetico alle sue radici, alla «limpida meraviglia - di un delirante fermento».
Ean / Isbn
978883176674
Pagine
256
Data pubblicazione
04/11/2001