Santa Severa

tra leggenda e realtà storica

Santa Severa

tra leggenda e realtà storica

Enei Flavio


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A conclusione di anni di ricerche condotte a più riprese, grazie al contributo di tanti amici e colleghi, si presentano i risul­tati di quella che allo stato attuale appare come una delle più avvincenti avventure archeologiche che negli ultimi tempi hanno interessato il sito di Pyrgi e del Castello di Santa Severa. Dopo i grandi scavi del santuario etrusco, condotti da Massimo Pallottino e da Giovanni Colonna, con l'enorme messe di dati recuperati alla conoscenza dal lungo e proficuo lavoro di generazioni di studiosi, si è ora riusciti a gettare un occhio an­ che sulle stratigrafie di epoca romana e medievale, sepolte sotto il castello e il suo borgo. Per la prima volta è stato possibile esplorare con metodo rigorosamente stratigrafico alcuni piccoli ma significativi settori dell'enorme deposito archeologico situato all’interno del castrum romano repubblicano, edificato sulla città etrusca nel III secolo a.C., sul quale si è sviluppa­ to in seguito l'insediamento fortificato di Santa Severa. Con questa opera, in attesa dell'approfondimento degli scudi, ci proponiamo di presentare subito una prima sintesi dei principali dati emersi dalle ricerche effettuate tra il 2003 e il 2009, periodo durante il quale, soprattutto in occasione degli importanti lavori di ristrutturazione e restauro del castello curati dalla Provincia di Roma, è stato possibile effettuare son­daggi e scavi di recupero in vari settori della Rocca e del borgo. Pur con tutte le difficoltà dovute alla mancanza totale di fondi, destinati alle indagini e alla ricerca, non previsti dal pro­ getto esecutivo, e nonostante la resistenza incontrata "sul campo" in occasione di ogni nostro intervento da parte della direttrice dei lavori e della ditta incaricata, siamo riusciti a salvare un cospicuo patrimonio di dati di grande valore storico, archeologico e topografico, che con questa pubblicazione cerchiamo di fissare per l'uso che gli studiosi e gli appassionati vorranno farne in futuro. La storia appartiene a tutti, così come gli oggetti che la raccontano. Noi in questi anni abbiamo semplicemente cercato di ricostruirla, salvandola dall'oblio o, peggio, dalla consapevole distruzione, seguendo da vicino le demolizioni, gli sterri e le ruspe in azione. I dati e le acquisizioni che si presentano nel libro sono, quindi, il frutto di scavi e di ricerche condotte a titolo di assoluta passione dallo scrivente, coadiuvato da tutti coloro che nel tempo hanno partecipato agli scavi, alla conservazione e agli studi, come soci del Gruppo Archeologico del Territorio Cerite, studiosi e laureandi delle Università di Roma Tor Vergata; Roma Tre; La Sapienza Università di Roma; Università della Tuscia, semplici appassionati e cultori della materia. Soltanto grazie alla felice ed illuminata disponibilità della Soprintendenza Archeologica per !'Etruria Meridionale, nella persona del Soprintendente Dottoressa Anna Maria Moretti e del funzionario addetto Dottoressa Rita Cosentino, è stato possibile l'intervento di ricerca svolto in collaborazione con il Museo Civico di Santa Marinella e con i volontari specia­lizzati del Gruppo Archeologico. Una felice sinergia che, insieme alla disponibilità dell'Amministrazione provinciale, ha portato senza dubbio ad un positivo risultato. Gli scavi hanno permesso di scoprire una straordinaria continuità di frequentazione del sito, ininterrotta a partire almeno dall'età del ferro, iniziando finalmente a gettare luce anche sulle fasi tardo amiche ed alto medievali che fino ad oggi erano rimaste di fatto sconosciute. In particolare è stato possibile giungere alla sensazionale scoperta della chiesa paleocristiana di Santa Severa che, insieme al suo battistero, costituisce una delle più antiche presenze cristiane nel litorale nord di Roma e nell'intera Etruria marittima. Il culto di Santa Severa, a suo tempo ritenuto "indegno di fede" dalla stessa Chiesa, ritrova ora, grazie all'archeologia, le sue origini storiche risalenti almeno al V secolo. Quando diversi anni addietro insieme a Franca Gentile scoprimmo l'antichità della devozione, già attestata da una passio del IX secolo, e ipotizzammo che dovesse essere esistita una chiesa ben più antica di quelle oggi presenti nel borgo, non potevamo immaginare che il Tempo e la Fortuna ci avrebbero concesso il privilegio di scoprirla e di riportarla alla luce dopo tanti secoli. Introduzione di Flavio Enei
Autore
Ean / Isbn
978880000676
Pagine
416
Data pubblicazione
04/01/2013