Trasporti marittimi di linea vol.4

dal clipper a elica al Conte di Savoia

Trasporti marittimi di linea vol.4

dal clipper a elica al Conte di Savoia

Ogliari Francesco, Radogna Lamberto


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Un’opera italiana, monumentale, in sette volumi, elaborata e pensata da Francesco Ogliari e Lamberto Radogna che si sono avvalsi della collaborazione di numerose persone tra cui Achille Rastelli, Giorgio Spazzapan, Alessandro Zenoni. Questa collana, fa parte di un’opera molto più vasta dal titolo Storia dei Trasporti Italiani, che si occupa dei trasporti terrestri, aerei, marittimi locali, fluviali, lacuali, divisa per regioni e comprendente anche le terre di oltremare. Ci sono voluti anni di ricerche, dal 1961 al 1987, per reperire le rarissime fotografie e scrivere l’opera completa, compresi i sette volumi dei Trasporti Marittimi di Linea di cui ci occupiamo. La serie dei volumi ha ottenuto, per numerosi anni di seguito, premi alla cultura della Presidenza dei Ministri. Lamberto Radogna, morto senza vedere il completamento dell’opera, è stato l’anima di questa ricerca effettuata in numerosi archivi di tutta Italia da Trapani a Trieste e con il coinvolgimento di Cantieri Navali, Musei, Armatori. Insomma un’opera corale e unica per non dimenticare la storia della nostra marina mercantile. Come scrive Francesco Ogliari: “Perché un giorno si possa leggere, in una diversa libertà priva di conformismo la storia dei pochi fatti e delle molte parole del nostro tempo”. Questo quarto volume dal titolo Dal Clipper a elica al Conte di Savoia, ha riprodotta nella foto di copertina il piroscafo Conte Grande del Lloyd Sabaudo. Vi sono descritte le varie società di navigazione a partire del 1859 fino al 1932. Dopo la guerra d’indipendenza italiana del 1859 e la campagna dei Mille in Sicilia e nel Napoletano, il fenomeno migratorio dall’Italia al Sud America segnò un costante e progressivo aumento. A far fronte alle richieste degli emigranti non bastavano più i grossi velieri liguri che trafficavano sulle rotte dell’Atlantico meridionale trasportando liguri, lombardi e veneti nelle terre delle repubbliche del Plata, e una buona parte di questa emigrazione veniva assorbita dai francesi, che imbarcavano gli emigranti a Marsiglia sui loro vapori con partenze mensili per il Brasile e il Plata a sessanta chilometri da Buenos Aires. In quel periodo di transizione molti inglesi e americani, armatori di Clippers adibiti a viaggi di lungo corso e in particolare alle traversate per l’Australia, avevano sperimentato l’applicazione a bordo, in ausilio della vela, di macchine a vapore con limitata potenza e basso costo di esercizio. Nacque così il Clipper a elica economicamente più adatto per i viaggi verso il Plata. Il primo tra gli armatori italiani che si orientò verso la nave mista a vela con macchina ausiliaria a elica, fu il ligure Giovanbattista Laverello di Recco, che avendo accumulato notevoli risparmi per la guerra di Crimea del 1856 e dopo aver ottenuto la patente di capitano di lungocorso, acquistò un brigantino che revisionò e ribattezzò Aquila. Successivamente si mise in società con il Cavalier Matteo Bruzzo e la società acquistò, dai cantieri navali di Wigham Richardson di Newcastle, il primo piroscafo dal nome Espresso, quindi la società di navigazione G.B. Lavarello & Company, ebbe lucrosissimi guadagni trasportando dall’Italia emigranti e importando dal Brasile merci varie tra cui il caffè. Così si pote ingrandire di altri numerosi capitalisti tra cui il marchese Marcello Durazzo-Adorno, Giacomo Filippo Pallavicini, Evaristo Del Carretto. Interessante la riproduzione della pubblicità della compagnia che partendo da Genova, toccando Barcellona e Cadice, arrivava fino al Rio della Plata con i piroscafi Nord America, Europa, Sud America, Espresso, Aquila, Liguria, e Montevideo. Sullo stesso volantino pubblicitario vi sono poi indicate altre partenze per Montevideo e Buenos Aires: in evidenza i costi da 350 lire della terza classe alle 850 della prima, compreso pane fresco e carne fresca tutto il giorno, durante i 23 giorni di viaggio. Alla Lavarello successe La Veloce che venne nazionalizzata, dopo che la Banca Commerciale Italiana e la Navigazione Generale Italiana comprarono la società nel 1901. Quindi, nei cantieri navali di Palermo, fu varato il grande transatlantico Europa che entrò in linea per New York. Altre navi si susseguirono a queste tra cui: America. Oceania, Principessa Mafalda. In occasione del terremoto di Messina del 1908, La Veloce mise a disposizione del governo, per il ricovero dei superstiti e la loro assistenza, il Nord America, Il Savoia e il Città di Napoli. Alla fine del XIX secolo, il traffico marittimo di emigrazione dai porti italiani per le americhe era assorbito per il 48% da bandiere straniere. Nel 1899 gli emigranti partiti dai nostri porti per gli Stati Uniti furono 79.054 di cui solo 8.317 trasportati da bandiera italiana. Nel 1908 subentrò la crisi di tutti i traffici marittimi che portò a una grande depressione nel movimento dell’emigrazione, con perdite per tutte le compagnie. Nel volume sono prese in considerazione, sempre con dovizia di particolari e riproduzioni di foto e locandine, altre società di navigazione tra cui: Italia di Genova, la Sicula Americana dei Pierce, la Transoceanica di Napoli e i piroscafi da loro acquisiti come Città di Messina, Mongibello, per terminare con la fusione tra la N.G.I e il Lloyd Sabauto e la creazione dell’Italia nel 1932 e il varo del piroscafo Conte di Savoia.
Ean / Isbn
9788827504
Pagine
200
Data pubblicazione
01/01/1984