Trasporti marittimi di linea vol.6

gli anni della fenice, il gruppo Finmare e le compagnie sovvenzionte 1945-85

Trasporti marittimi di linea vol.6

gli anni della fenice, il gruppo Finmare e le compagnie sovvenzionte 1945-85

Ogliari Francesco, Radogna Lamberto


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Un’opera italiana monumentale, in sette volumi, si sono avvalsi della collaborazione di numerose persone tra cui Achille Rastelli, Giorgio Spazzapan, Alessandro Zenoni. Questa collana, fa parte di un’opera molto più vasta dal titolo Storia dei Trasporti Italiani, che si occupa dei Trasporti Terrestri, aerei, Marittimi locali, fluviali, lacuali, divisa per regioni e comprendente anche le terre di oltremare. Ci sono voluti anni di ricerche - dal 1961 al 1987 - per reperire le rarissime fotografie e scrivere l’opera completa, compresi i sette volumi della Storia dei Trasporti Marittimi di Linea di cui ci occupiamo. La serie dei volumi ha ottenuto, per numerosi anni di seguito, premi alla cultura della Presidenza dei Ministri. Lamberto Radogna, morto senza vedere il completamento dell’opera, è stato l’anima di questa ricerca effettuata in numerosi archivi di tutta Italia da Trapani a Trieste e con il coinvolgimento di Cantieri Navali, Musei, Armatori. Insomma un’opera corale e unica per non dimenticare la storia della nostra marina mercantile. Come scrive Francesco Ogliari: “Perché un giorno si possa leggere, in una diversa libertà priva di conformismo la storia dei pochi fatti e delle molte parole del nostro tempo”. Questo sesto volume dal titolo Gli anni della Fenice - Il gruppo Finmare e le compagnie sovvenzionate dal 1945 al 1985. In copertina la foto del Traghetto Carducci della Tirrenia in navigazione nel Golfo di Napoli. L’8 maggio del 1945 si concludeva in Europa il secondo conflitto mondiale che lasciò l’Italia in condizioni catastrofiche, con conseguenti occupazioni militari straniere che avevano praticamente cancellato il potere economico e industriale della nostra nazione. La tragica situazione dei porti con le attrezzature distrutte, i fondali ingombri di relitti e le banchine inagibili, la consistenza della flotta mercantile con un naviglio vetusto e logorato dall’intensa attività bellica per di più in gran parte requisito dal governo o dagli alleati per scopi militari, erano chiara testimonianza di come la marina nazionale fosse annientata in ogni settore e per di più non si aveva il capitale necessario per una rapida ricostruzione. Uno degli obiettivi di primaria importanza nel primo dopoguerra fu lo sgombero dei porti e il ripristino delle attrezzature cantieristiche. Furono recuperate molte navi tra cui Barletta, nel porto di Brindisi, Diana a Trieste. La nave Liberty Alcione fu consegnata al governo italiano e ceduta a condizione di particolare favore insieme ad altre Liberty Ship dagli Stati Uniti. Queste unità navali, classe Liberty, erano state le principali navi da carico utilizzate dai paesi Alleati nel corso della seconda guerra mondiale. Altre navi impostate durante la guerra e rimaste incompiute, furono terminate e varate, come la turbonave Chioggia a La Spezia. Altre imbarcazioni furono allestite nei cantieri Ansaldo di Genova nel 1954. Dopo il trattato di pace a Parigi nel 1947 l’Italia fu risparmiata dalla cessione di naviglio mercantile a potenze straniere e il Governo italiano trattò con gli Stati Uniti la restituzione di 14 navi catturate in periodo bellico, tra cui i due transatlantici Conte Biancamano e Conte Grande. Sempre nel 1947 fu preso il provvedimento per incrementare l’attività cantieristica ed accelerare la costruzione e l’allestimento di unità già impostate in periodo bellico con la concessione di contributi ad interessi contenuti. Altre imbarcazioni recuperate furono la motonave Ipparco Baccich a La Spezia. La Lorenzo Marcello completò i lavori e riprenderà il servizio nel Quarnaro. Il piroscafo Pellestrina della compagnia Adriatica riprese il servizio per le Tremiti. Alla fine del 1944 la Società Partenopea Anonima di Navigazione, concessionaria dei servizi marittimi postali sovvenzionati per le isole Partenopee e Pontine, disponeva soltanto di cinque navi tutte logore e non più in condizioni di essere adibite ai servizi marittimi del Golfo, malgrado ciò, continuarono a navigare, per la necessità di mantenere attivi i servizi. Furono iniziati i lavori di recupero di alcune unità affondate come il piroscafo Capri, recuperato a Baia, la motonave Meta recuperata a La Spezia. Nel 1949 furono eseguiti una serie di lavori sulla motonave Ebe, ribattezzata Ischia per la Linea Napoli-Procida. Altre navi furono noleggiate dalla società Fiumana di Navigazione come il piroscafo Lorenzo Marcello ex Pola. Prima della guerra le navi gestite dalle quattro compagnie facenti capo al gruppo Finmare erano in tutto 204, tra passeggeri e mercantili, e servivano le principali linee commerciali con i paesi d’oltremare. Alla fine del conflitto non rimanevano che 18 navi, con le quali si sarebbe dovuto riorganizzare la rete dei servizi anteguerra con il Levante, l’Oriente, l’Africa e le Americhe nonché i collegamenti con le isole. Si cercò di rimettere in piedi la nostra flotta con il recupero di molte imbarcazioni affondate e con i noleggi, così gli armatori organizzarono le linee per la Sardegna e la Sicilia con la Tirrenia, mentre per il Mediterraneo Orientale si fece perno sull’Adriatica S.A di navigazione. Piano piano le compagnie si ripresero e nuove nave e aliscafi vennero varati. L’enorme lavoro degli italiani, con la ristrutturazione dei sevizi sociali e l’intervento dell’IRI fa si che negli anni 70- 80 si varano numerose imbarcazioni come la motonave Lipari a Napoli, il traghetto Capo Falconara, la motonave Andrea Mantegna, la motonave Basiluzzo, il traghetto Cuma, il traghetto Equa, il traghetto città di Meta, la motonave Isola di Ponza. Presero il via anche gli aliscafi come Fabricia che fu la prima unità ad essere consegnata alle compagnie regionali dopo la loro ristrutturazione; l’aliscafo Algol diretto a Capri e l’aliscafo Botticelli costruito a Messina. Nacquero la Siremar, la Toremar, la Caremar per i trasporti verso le isole. Alla fine del 1985 la flotta del gruppo Finmare era composta da 104 imbarcazioni divise tra le varie compagnie regionali. Il volume termina con una lunga lista divisa per Compagnie di appartenenza che comprende, tra le altre, le imbarcazioni: Europa, Africa, Trieste, Torre del Greco, Apulia, Julia; Egizia, Appia, Fenicia Express, Diomedea, Flaminia, Aurelia Pascoli, Leopardi, Città di Nuoro, Sicilia, Calabria, La Maddalena, Italica D’Albertis, Planasia, Aegilium, Palermo, Città di Meta, Cuma, Vesta, Caravaggio, Giotto, Pietro Novelli Canaletto, Pinturicchio, Donatello.
Ean / Isbn
9788827506
Pagine
340
Data pubblicazione
01/01/1985