Verso la tempesta

la storia di una grande regata, la Sydney-Hobart, finita in un dramma: i naufragi, i salvataggi, le sfide, gli atti di eroismo

Verso la tempesta

la storia di una grande regata, la Sydney-Hobart, finita in un dramma: i naufragi, i salvataggi, le sfide, gli atti di eroismo

Dugard Martin


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La Sydney-Hobart, con un percorso di 630 miglia marine attraverso lo stretto di Bass, tra la costa sudorientale dell'Australia e l'isola della Tasmania, è la regata d'altura più impegnativa e insidiosa del mondo. Ma la 54a edizione della Sydney-Hobart lo è stata più di tutte le altre. Verso la tempesta racconta come quella gara si sia trasformata in uno dei più terribili disastri velici della storia. Il 26 dicembre 1998 salpano dal porto di Sydney 115 imbarcazioni. Un avviso di tempesta diffuso prima della partenza rimane del tutto inascoltato, perché le tempeste sono la norma nello stretto di Bass, l'«inferno in altura», come lo chiama chi lo conosce bene. Nessuno, a bordo, sospetta che in agguato c'è una vera e propria «bomba meteorologica»: tre sistemi atmosferici che, venendo a collisione, producono venti a 160 chilometri all'ora e onde alte 30 metri. La furia del mare esplode per due, interminabili giorni e si accanisce sulle avveniristiche imbarcazioni: il vento strappa le vele, scaraventa gli skipper contro il timone, li imprigiona nel cordame, li catapulta in acqua, mentre le onde anomale disalberano le barche, le rovesciano e minacciano di affondarle. Tra i velisti ci sono paura, sconcerto, confusione: alcuni abbandonano la competizione, altri cercano di portare a termine la gara e altri ancora rimangono in attesa che la tempesta si plachi. E saranno proprio questi ultimi a pagare il prezzo più alto, benché il centro di coordinamento dei soccorsi di Canberra organizzi in tempi record una delle operazioni di recupero più imponenti che si ricordino, predisponendo trenta navi e quaranta tra aerei ed elicotteri. Nel drammatico bilancio finale si conteranno sei morti, cinquanta barche gravemente danneggiate, sette abbandonate e cinque affondate. Attraverso la testimonianza di coloro che sono stati diretti protagonisti o semplici spettatori dell'evento – organizzatori, soccorritori, sopravvissuti, parenti delle vittime –, Martin Dugard rievoca gli atti di eroismo e coraggio, ma anche di vigliaccheria, avvenuti in quelle spaventose giornate, facendoci rivivere l'epica lotta dell'uomo contro il mare e mostrandoci, pur in uno dei suoi episodi più drammatici, il fascino di questo sport estremo.

Autore
Ean / Isbn
978883041868
Pagine
312
Data pubblicazione
01/01/2001