Affondamento del Kursk

Affondamento del Kursk

Bracale Ceruti Anna Maria


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Ho scritto questo poemetto presa da profonda commozione e lo considero il mio omaggio ai 55 ufficiali e ai 63 marinai del Kursk; che fossero russi è stato assolutamente ininfluente. Mentre ascoltavo le notizie sull’affondamento del sottomarino avevo davanti a me il bellissimo mare di Sardegna, sinonimo di vacanza e gioia di vivere a contatto con l’acqua. Più stridente ancora, dunque, il contrasto con quell’avventura subacquea così tragica. La mia immaginazione, a poco a poco, ne è stata coinvolta: visioni oniriche e incubi notturni mi hanno indotta ad un progetto di poesia. Così ha preso forma questa composizione che va ad aggiungersi alla lunga serie di ‘poemi del mare’ già esistenti. L’immaginazione è «tramite umano alla verità», scrive Ettore Campa nel suo libro intitolato Per l’altro mare aperto. L’affermazione è opinabile, ma alla luce di quanto si è scoperto dopo il recupero del Kursk, posso dire di essermi molto accostata alla realtà dei fatti. È che la morte in acqua mi ha sempre terrorizzata, perché è orribile e perché mi è stata predetta. La morte in acqua salata è simbolo del battesimo dell’uomo. Il mare ha capacità metamorfiche, è elemento avvolgente che abbraccia la terra e la unisce al cielo quasi in un gesto di riconciliazione. Narrare di un evento accaduto in fondo al mare vuole dire collocarlo fuori dal tempo: privi di cielo e stelle / perso ogni orientamento… Cielo e stelle sono per eccellenza elementi di riferimento della nostra avventura terrena. Il fondo del mare è perciò luogo estremo dell’operare dell’uomo: là ogni regola di terra viene sospesa, annullata, inghiottita. Colui che opera nelle profondità marine è dotato di temerarietà, coraggio, capacità di attribuirsi psicologicamente una natura ‘altra’. Se il prezzo pagato è la vita è giusto conferirgli lo spessore del mito. Il Kursk medesimo, affondato in periodo di pace, è divenuto un mito della nostra epoca. È bello pensare, anzi immaginare, che i suoi eroi, abbandonando il corpo, abito di scena, siano stati amorevolmente avvolti dall’aria e che il loro desiderio di andare per mare se lo siano portato in quel peregrinare eterno nell’oltre o al di là, così si spera, accompagnati dall’eco della poesia.
Ean / Isbn
978888884962
Pagine
48
Data pubblicazione
04/11/2012