All'isola di Ponza

Regno Borbonico e Italia nella storia di un'isola 1734-1984

All'isola di Ponza

Regno Borbonico e Italia nella storia di un'isola 1734-1984

Corvisieri Silverio


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All'isola di Ponza si è fermata è stata un poco e poi si è ritornata ... Chi non ricorda la Spigolatrice di Sapri, la commossa poesia che Luigi Mercantini dedicò all'impresa di Pisacane? Per oltre un secolo generazioni di studenti non ebbero altra cognizione dell'esistenza di Ponza. Questi versi inoltre sembravano relegare l'isola su un orizzonte vago e lontano più che illuminarla e comprenderla. Ponza restò a lungo nota soltanto a ministri di polizia e a deportati; poi, con l’arrivo del turismo di massa, altri canali di conoscenza sono entrati in funzione. Ma l’isola del più bel libro di Giorgio Amendola resta ancora avvolta in un sostanziale mistero nonostante la sua vicinanza con Roma. L'indagine storiografica che Silverio Corvisieri ha condotto sulla natia Ponza non poteva che essere l'indagine sull'intreccio della lotta per la sopravvivenza di una piccola comunità con le continue ed esose pretese della grande storia. Rifugio di eremiti e di monaci, scoglio per patrioti coatti e per camorristi coatti, patria di ardimentosi corallari e di ineguagliabili aragostai, base strategica di corsari barbareschi, terra di martiri cristiani e di confinati antifascisti, porto provvidenziale per naviganti stremati· dalle tempeste, teatro di battaglie navali e di ripetute conquiste britanniche, francesi e austriache, paradiso per pescatori subacquei, campo di lavoro per geologi, archeologi ed etnologi e, infine, affollata località del turismo estivo: Ponza è stata tutto questo e altro ancora nella sua storia millenaria. Questo libro è dedicato agli ultimi 250 anni: dal ripopolamento deciso da Carlo di Borbone e da Bernardo Tanucci per una ragion di stato e dietro la spinta del riformismo settecentesco, fino ai gior. ni nostri di laceranti contraddizioni e di continuo calo demografico. Il regno borbonico, l'ltalietta sabauda, il regime fascista, lo stato repubblicano sono visti dall'interno della realtà ponzese, nella vita quotidiana di poveri pescatori, marinai, piccoli notabili, parroci, sindaci, marescialli dei carabinieri, contadine, lavoratrici, guaritrici che sono visti attraverso le pesanti ingerenze. esterne (prima tra tutte la secolare scelta dell'isola come luogo di deportazione). Le straordinarie bellezze naturali fanno oggi di Ponza una parte significativa del patrimonio nazionale. Una ricchezza che va tutelata nell'interesse di tutti. Per farlo è utile conoscere quali sono state in passato le condizioni che hanno reso possibile la vita di una comunità umana sull'isola. Una scommessa difficile che donne e uomini coraggiosi hanno più volte rischiato di perdere e che ancora non possono essere sicuri di aver vinto.
Ean / Isbn
978888583384
Pagine
412
Data pubblicazione
01/11/1985