Arsenale della Spezia

150 anni di storia 1869-2019

Arsenale della Spezia

150 anni di storia 1869-2019

AA.VV.


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Questo volume è un saggio che narra con la semplicità tipica dei marinai, lo svolgersi di una lunga rotta non priva, ieri come oggi, di difficoltà. E una storia umana di progresso marittimo e navale. Ed è una storia di evoluzione e di pionieri all'avanguardia. A La Spezia furono compiuti i primi esperimenti navali di Guglielmo Marconi. Qui venne impostato, in gran segreto, il primo sommergibile della Regia Marina, il Delfino; qui i primi idrovolanti della Forza Armata decollarono. Qui nacquero e furono lungamente collaudati i mezzi d'assalto italiani della Seconda guerra mondiale e si potrebbe continuare fino a oggi e al futuro. Da ben 150 anni la Marina Militare e la città navigano di conserva con un obiettivo comune: il benessere, il progresso, la pace e la sicurezza dei cittadini di tutt’Italia. Pertanto il presente volume - ci sia consentito - rappresenta una sorta di traversata per mare dal momento che persegue una rotta stringendo il vento tra passato e presente. Come si avrà modo di leggere, la prima parte narra dagli albori fino al 1945; la seconda prosegue dal dopoguerra fino ai giorni nostri. Gino Galuppini noto storico navale, pubblicò nel 1969 sulla Rivista Marittima un prezioso e insuperato saggio dal titolo «L'Arsenale di La Spezia nel centenario della sua inaugurazione». Lo riproponiamo oggi, sia in omaggio a una precisa tradizione che non dimentica quanto di prezioso è stato compiuto da chi ci ha preceduto sia perché, obiettivamente, non è dato conoscere un altro saggio altrettanto conciso, completo e rigorosamente esatto. Il risultato finale è quello di un'opera in grado di coinvolgere fin dall'inizio il lettore. Soprattutto perché viene evidenziata la passione e molto spesso i sacrifici e le difficoltà spesso imprevedibili e, apparentemente, insormontabili che caratterizzano la nostra storia marittima. Al centro di quelle vicende, qui narrate con precisione e umanità, ci sono sempre gli esseri umani, uomini e donne. I funzionari, gli impiegati, gli operai e le maestranze oltre naturalmente che ai militari. In larga, anzi larghissima parte, uomini nell'Ottocento e di quasi tutto il Novecento, ma anche donne perché ci furono pure loro che, specialmente negli anni più duri, ovvero quelli delle due guerre mondiali, mentre molti loro colleghi, fossero impiegati od operai, erano richiamati, sulle navi o alle fronti terrestri. Cavour e Domenico Chiodo, gli artefici dell'Arsenale, non riuscirono a vedere l'opera compiuta. Cavour morì nel 1861 e il Generale Chiodo nel 1870 all'età di 47 anni. Curiosamente entrambi vittime della malaria. Questi due giganti si erano incontrati, l'ultima volta, nel 1860, proprio a La Spezia, sul colle dei Cappuccini. Da quell'altura il Maggiore Chiodo aveva illustrato al Primo Ministro i futuri piani per l'Arsenale e per la città, due progetti che non erano separati, ma che costituivano un'unica realtà di vita e di lavoro. Erano solo disegni a china su lucidi e schizzi a carboncino. Oggi tutto ciò è una concreta realtà e un modello cantieristico e civile che domina il Golfo e che rappresenta una riconosciuta eccellenza su scala continentale e oltre. Un Paese a vocazione marittima come l'Italia vive, talvolta inconsapevolmente, di questa concretezza, salvo accorgersene immediatamente nel momento del bisogno. Essa va pertanto sostenuta e salvaguardata. Questo volume celebrativo intende, nella sua lineare semplicità, testimoniarlo una volta di più.
Autore
Ean / Isbn
978880000746
Pagine
182
Data pubblicazione
07/08/2019