Le turbolenze provocate dal conflitto in Ucraina continuano a riverberarsi sull'insieme della "scacchiera eurasiatica". In particolare, la situazione nel teatro centrasiatico assume una crescente importanza nel contesto del più ampio confronto fra la Federazione Russa e l'intero Occidente. La regione, infatti, potrebbe rivelarsi tanto un'area di cooperazione russo-cinese quanto un elemento di contraddizione in un partenariato di respiro globale. L'odierna Asia centrale misura la propria importanza nel mondo del XXI secolo quale elemento di connettività fra l'Asia e l'Europa, snodo fondamentale per le infrastrutture logistiche promosse dalla Cina nel quadro della "Belt and Road Initiative" (Bri o nuove vie della seta), destinate a farne un ponte da e verso il Mediterraneo ed il Medio Oriente. Gli sviluppi in termini di connettività avranno conseguenze di lunga portata tanto in una prospettiva logistica che geoeconomica; soprattutto nel quadro della ridefinizione di equilibri tra le grandi potenze regionali. Le rivolte in Kazakistan d'inizio 2022, la meno cruenta ma ugualmente inattesa instabilità emersa nella provincia karakalpaka dell' Uzbekistan a luglio, così come gli scontri fra tagiki e kirghizi nell'agosto dello stesso anno, sono eventi che dimostrano come la situazione interna della regione permanga in una condizione magmatica, tale da assorbire ed amplificare le pressioni geopolitiche esterne.
Data pubblicazione
29/12/2023