Barche e la gente di mare dello stato pontificio 1816-1860

Barche e la gente di mare dello stato pontificio 1816-1860

Cavezzi Gabriele, Silvestro Alberto


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È opinione degli autori che, nonostante la comparsa di numerose e pregevoli opere con intenti storiografici sulle marinerie pre-unitarie, non siano state sinora compiute analisi soddisfacenti sul ruolo e la consistenza della Marineria Pontificia. Questa intesa come insieme di individui e mestieri applicati sul mare sulla costa, di mezzi e modalità per esercitarli, di luoghi deputati a quelle funzioni, di saperi e saper-fare che guidavano le azioni quotidiane, dell'universo complesso dei valori e delle leggi che regolavano i rapporti e le relazioni interne al sistema, nonché quelle con il mondo esterno. Pertanto questo lavoro, primo di una serie, nasce dal bisogno di far emergere all'attenzione degli studiosi gli elementi più rappresentativi di questa realtà complessa, dotata di caratteri peculiari per gli influssi e gli scambi con le marinerie limitrofe (si pensi ai due versanti opposti e tra loro separati del Tirreno e dell'Adriatico), nonché per l'insistenza di lungo periodo che ha consentito il sedimentarsi di esperienze e confronti. Quanto viene qui presentato si è reso possibile a seguito del reperimento di fonti quantitativamente significative e di dati raccolti in molti anni di applicazione su questo campo d'indagine. Per ora ci si limita a mettere in luce quelli relativi alla consistenza delle imbarcazioni, in termini numerici, accompagnandoli con altri di diversa specificità. In pratica si riportano le notizie desunte dai registri esistenti presso l'Archivio di Stato di Roma (poi ASR), compilati alcuni anni dopo la Restaurazione post-napoleonica, a seguito di prescrizioni normative volte a regolamentare il settore e quindi ad appurare la valenza di quel patrimonio. Il fine comunque è, in questo primo approccio, anche quello di mettere in luce gli spazi e le comunità costiere che hanno presenza sul mare con quelle attività, di valutare più da vicino la produzione cantieristica, la tipologia e le finalità d'impiego delle imbarcazioni. Con l'ausilio delle note e l'appendice documentaria, infine, si tende a conferire migliore leggibilità al quadro esposto, sia a fini statistici sia di interpretazione di alcuni situazioni che emergono come elementi accessori, in ciò supportati da ricerche effettuate in altri archivi nazionali, sia statali che comunali, come pure in quelli ecclesiastici. Purtroppo, in questo senso, i documenti ed i riferimenti sono pressoché esclusivi deIl’area adriatica, oltreché per il maggior peso esercitato da questa realtà, per l'oggettiva difficoltà incontrata nel reperimento di fonti per il contesto tirrenico. Il periodo preso in esame è significativo in quanto costituisce un punto di partenza, uno dei pochi documentabili analiticamente, della ripresa della flotta pontificia, soprattutto di quella Adriatica, falcidiata nel periodo 1797-1815. In quei 18 anni si erano succeduti la prima occupazione francese (1797-1799), il ritorno del Papa (1799-1808), l'occupazione napoleonica (1808-1814) indi l'avventura murattiana, il Governo provvisorio Austriaco e quindi la Restaurazione. All'indomani di questa si colloca la situazione che viene qui rappresentata. Oltre dalla sosta forzata per il blocco navale inglese, efficacemente esercitato dopo l'occupazione britannica di Malta e di Lissa, la flottiglia pontificia aveva subìto danneggiamenti nelle barche e nella marineria, attraverso i sequestri per scopi militari, gli affondamenti nei conflitti navali, gli assalti barbareschi e le catture nell'attività di corsa. Ovviamente la sorte delle imbarcazioni era stata differente anche in ragione del cabotaggio e dell'utilizzo (per il trasporto o la pesca), dell'ubicazione, delle rotte e del tradizionale spazio d'azione. Il periodo è altresì importante in quanto poco dopo la stessa flotta entrerà nuovamente in crisi e si registreranno esodi fuori dello Stato, di uomini e di barche. Solo più tardi si avrà una ripresa, soprattutto nel settore del grande e del lungo corso, facente però capo ad Ancona e, in misura minore, a Civitavecchia.
Ean / Isbn
978880000576
Pagine
500
Data pubblicazione
01/12/2005