Jonion è la pseudo-autobiografia di un politico calabrese corrotto e colluso con la criminalità organizzata, indiziato anche per alcuni omicidi. Dall’esilio dorato della sua farm australiana, don Rosario Venneri racconta il complesso intreccio affaristico internazionale che ha portato a una serie di affondamenti, nel Mediterraneo, durante gli anni Ottanta e Novanta, di «navi dei veleni», cariche di materiali tossici e radioattivi. Emerge un fitto quadro di alleanze tra l’amministrazione pubblica e la camorra, la ’ndrangheta, la mafia, la massoneria, i servizi segreti. Nel clima delirante di un paradossale senso di onnipotenza, alimentato dall’ideologia del profitto ad ogni costo, si consumano sia la distruzione fisica dell’ambiente non solo calabrese, sia il declino morale di una politica abbrutita a pura logica economica. Con grande maturità insieme storica, psicologica e letteraria, Mangone ci consegna un intenso e veritiero affresco del Meridione italiano. Lo sguardo sulla Calabria è insieme concreto e astratto: la regione diventa anche metafora di un Sud globalizzato. La punta dello stivale, centro del traffico mondiale dei rifiuti, è sia capolinea di mefitiche importazioni, sia principale esportatore di un’ideologia pragmatica totalmente nichilista. Le ciniche parole di Venneri svelano le contraddizioni e gli orrori dell’imperante mentalità neocapitalistica.
Data pubblicazione
04/11/2011