In Australia, oltre gli oceani, i piemontesi hanno lasciato il frutto del loro lavoro e l'indiscutibile ricordo di sé. Partirono da tutte le province della regione, dalle montagne, dalle colline e dalla pianura per approdare in tutti gli stati della confederazione australiana. Furono cercatori d'oro nelle miniere del Victoria, tagliatori di canna da zucchero sotto il sole tropicale e con la compagnia di serpenti e coccodrilli nel Queensland, ma anche mercanti, artigiani e musicisti, albergatori, cuochi e contadini, a Sydney come a Melbourne. I primi ad arrivare furono i cercatori d'oro del verbanese, poi vennero gli uomini forti del Monferrato e della provincia di Torino a risollevare l'industria dello zucchero e a sostituire i "kanakas" gli schiavi delle isole del Pacifico, ed ancora tutti gli altri, dal cuneese, dal biellese, dall'astigiano ed anche da Novara e Vercelli, ognuno con il proprio ingegno, le proprie speranze, con il pianto nel cuore per aver lasciato gli affetti e confortati soltanto dal tranquillizzante ma illusorio pensiero del ritorno a casa dopo quattro o cinque anni di lontananza.
Data pubblicazione
01/01/1996