Ventotene

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Jacometti Alberto


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Quando, nel 1940, la Gestapo arresta Alberto Jacometti, resistente in Francia, l’Europa è già stata trasformata in un’immensa “isola del diavolo”. Jacometti, allora sulla soglia dei quarant’anni, ha alle spalle quasi vent’anni di milizia socialista e molti di lotta antifascista: un’esperienza che, nella tragedia degli avvenimenti, gli permette di recuperare gli aspetti umani più significanti. È proprio questo bagaglio politico-culturale, lotta antifascista e senso umano delle cose, che dà modo a Jacometti di affrontare l’inferno di Ventotene, la più dura delle isole riservata ai confinati politici, e di trovarvi, assieme ai compagni di prigionia, nuovi motivi di arricchimento umano e politico. Ventotene, poco più di un chilometro quadrato su cui vivono, fra miserie e disagi, ottocento confinati, non è sufficiente a vanificare lo spirito di resistenza, anzi lo rinsalda. Antifascisti di vari partiti, da Terracini, Scoccimarro, Longo, Di Vittorio, Camilla Ravera, Ernesto Rossi, Bauer, Spinelli, Tommaso Fiore a Pertini s’“incontrano” qui e proprio in quest’inferno (come nelle altre mille “isole del diavolo”) ritrovano quella comunanza umana che la tragicità degli avvenimenti aveva costretto a dimenticare. Per questo il lavoro di Jacometti, scrittore vivace e attento nella ricostruzione dei personaggi, di impressioni e di avvenimenti, è soprattutto una preziosa testimonianza della drammatica, complessa maturazione dei protagonisti della lotta che porrà le basi dell’Italia antifascista e repubblicana.
Ean / Isbn
978887563047
Pagine
142
Data pubblicazione
01/07/2004