La X MAS nacque come reparto d'incursori navali, ottenendo leggendari successi. Dopo l'8 settembre 1943, una parte decise di rimanere in armi al fianco dell'alleato tedesco. Intorno a questi uomini e a Junio Valerio Borghese, si coagularono migliaia di volontari che vennero inquadrati in unità terrestri di consistenza crescente, sviluppati secondo varie specialità, inclusi l'artiglieria e il genio. Queste formazioni volevano raggiungere il fronte, come avvenne per il Battaglione Barbarigo ad Anzio ma si ritrovarono, come molte altre, coinvolti nella drammatica guerra civile, venendo attaccate, in genere, magari con imboscate a personale isolato o in licenza. Si trattava di persone decise, per cui la loro reazione fu energica senza mai giungere a rappresaglie indiscriminate. Borghese comprese i pericoli che si stavano addensando sul confine orientale e, scontrandosi duramente con i tedeschi (che pure lo rispettavano) schierò reparti in quelle zone, subito impegnati contro i partigiani di Tito. E anche qui la lotta fu molto dura, scontrandosi con formazioni ben strutturate e armate, contro cui Borghese aveva pensato di schierare gran parte dei suoi reparti terrestri, piano poi non attuato per il precipitare degli eventi, che portò praticamente all'annientamento di tutte le formazioni italiane nell'area. Andrea Vezzà ha voluto sintetizzare e illustrare con immagini significative, anche inedite, quelle vicende, spesso narrate in modo del tutto fantasioso, da storici attenti ai loro interessi politici più a che cosa avvenne realmente. Capitolo 1 – Le origini di una leggenda sul mare. Capitolo 2 – Il rifiuto della resa. Capitolo 3 – Sul fronte di Anzio. Capitolo 4 – L’inizio della guerra civile. Capitolo 5 – Un tentativo per fermare Tito. Capitolo 6 – Il fronte del Senio. Capitolo 7 – Le ultime vicende. Capitolo 8 – Le armi della divisione X.