Un sepolcro degno di un Imperatore: Augusto

Scritto da Il Mare
26 settembre 2018
Il Mausoleo di Augusto lo vedo almeno un paio di volte al giorno, si trova dove fu costruito più di 2000 anni fa. Certo è giunto ai giorni nostri un po’ maltrattato e appare completamente spoglio. Però l’aspetto che aveva all’epoca di Augusto si può ricostruire in base alle descrizioni, e in particolare a quella del greco Strabone che ce lo descrive come si vede nell’immagine a sinistra.  
Il più notevole [tra i monumenti] è il cosiddetto Mausoleo, un grande tumulo di terra, innalzato presso al fiume [Tevere] sopra un’alta base rotonda di marmo bianco, tutto ombreggiato da alberi sempre verdi, fino alla cima, sulla quale era la statua di Cesare Augusto, in bronzo dorato. E sotto quel tumulo vi erano le celle sepolcrali di lui, dei suoi parenti e degli amici più intimi. Dietro c'è un grande bosco sacro che offre splendide passeggiate. Nel mezzo del campo c'è un recinto, sempre di marmo bianco, costruito intorno al crematorio di Augusto, che ha una balaustra circolare in ferro ed all'interno ci sono dei pioppi.

Ha un diametro di circa 87 metri (300 piedi romani) ed è il più grande sepolcro circolare conosciuto; infatti il Mausoleo di Adriano, Castel Sant’Angelo, ha un diametro di soli 64 metri. Svetonio racconta che Augusto in Egitto aveva visitato la tomba di Alessandro Magno e probabilmente si ispirò ad essa per la costruzione della tomba, che doveva ospitare la sua famiglia e i suoi successori. All’esterno si presentava come una serie di cilindri sovrapposti rivestiti da lastre di travertino e coperti fino alla cima da alberi sempreverdi, mentre sulla sommità c’era la statua di Augusto. Al centro si apriva una porta preceduta da una breve scalinata e fiancheggiata da due pilastri sui quali c’erano le tavole di bronzo con incise le Res Gestae (l’autobiografia dello stesso imperatore); accanto c’erano due obelischi di granito rosa, alti quasi 15 metri e senza epigrafe.
Il Mausoleo prima del 1936
Apriamo una parentesi per questi obelischi, crollati nel Medioevo: furono riscoperti a metà del XVI secolo in due zone limitrofe ed ebbero due collocazioni diverse. Infatti  nel 1587 Sisto V collocò uno dei due (alto m 14,75) a 
Piazza dell'Esquilino, davanti all'abside della chiesa di Santa Maria Maggiore; diversamente, nel 1786 Pio VI collocò l'altro (alto m 14,63) a Piazza del Quirinale e lo ammiriamo tra le due colossali statue dei Dioscuri. Alcuni studiosi ritengono che questi due obelischi non sono egizi
e non furono istallati da Augusto, ma sono di produzione romana e furono innalzati forse da Domiziano, che era devoto ai culti egizi (al suo nome sono legati gli obelischi ora a Piazza Navona e Villa Celimontana) e pensava di essere sepolto in questo mausoleo, come suo padre Vespasiano. Ma torniamo al mausoleo: dopo aver percorso la breve scalinata dalla quale si accedeva al monumento, varcata la porta posta al centro, si entrava in un lungo corridoio al termine del quale si giungeva ad una cella di forma circolare con tre nicchie rettangolari, dove si trovavano le tombe della famiglia imperiale, ed al centro un grande 
pilastro cilindrico contenente una stanzetta quadrata: probabilmente la tomba di Augusto, dove venne sepolto nel 14, seguito a breve da  Druso Minore, e successivamente  da Germanico, Livia e Tiberio. Svetonio racconta che il corpo di Augusto venne trasportato da Nola (dove morì) a Bovillae e poi a Roma. Ebbe due orazioni funebri: una di Tiberio davanti al tempio del Divo Giulio, l’altra di Druso, il figlio di Tiberio, dall’alto dei rostri antichi. Subito dopo i senatori lo portarono a spalla fino al Campo Marzio dove venne cremato. Un vecchio pretoriano giurò di aver visto salire al cielo il fantasma di Augusto, subito dopo la sua cremazione. I personaggi più influenti dell’ordine equestre, in tunica, senza cintura, a piedi nudi, deposero i suoi resti nel mausoleo a lui dedicato e successivamente aprirono i boschetti e le
passeggiate da cui era circondato per permettere al pubblico la visita della sua tomba. In seguito anche le ceneri dei suoi successori, della dinastia giulio-claudia, vennero qui deposte. Non sappiamo se Vespasiano e Claudio vennero sepolti qui (il primo probabilmente venne tumulato nel tempio dei Flavi con i figli). Caligola posò le ceneri della madre Agrippina e dei fratelli Nerone Cesare e Druso Cesare; in seguito vi furono portati i resti dell'altra sorella, Giulia Livilla, di Drusilla e di Caligola stesso. Nerone, come in precedenza la figlia di Augusto, Giulia maggiore, venne escluso dalla tomba dinastica e messo nel mausoleo della famiglia paterna, i Domizi Enobarbi. L’ultimo ad essere seppellito all’interno del Mausoleo fu Nerva, nel ’98. Dopo essere stato abbandonato e saccheggiato in epoca medievale, il mausoleo subì numerose trasformazioni. Fu usato come fortezza dalla famiglia Colonna (XII secolo), come giardino, come anfiteatro nel XVIII secolo e, infine, come teatro e sala da concerto agli inizi del 900.
Negli anni 1936-1938, con la demolizione del quartiere circostante e la realizzazione della Piazza Augusto Imperatore, il mausoleo fu restaurato e riportato all’aspetto simile all’originario. Oggi si sta finalmente procedendo ad una operazione di restauro altamente sofisticata che riporterà ai giusti livelli di considerazione e rispetto storico uno dei più importanti monumenti dell’impero romano.

Giancarlo Pavia